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di qui passò Francesco

i racconti de:
"Il cammino dei pupattoli"

Angela risponde a Giovanni ...

carissimo Giovanni, grazie per il tuo contributo al "Cammino dei Pupattoli".
Tu, la mamma e Francesco siete i primi ... don Valerio mi ha detto che in questo momento ha tantissimo da fare e gli altri pupattoli sono via in vacanza, così voi inaugurerete questo contributo sul sito del cammino che Oriano, che vive a Belluno, metterà sul sito (forse ci vorrà un pò di tempo, mi sa che sia via anche lui!).

Dunque rispondo alle tue domande:
Anche tu hai provato difficoltà a descrivere quello che avevi dentro?
Beh per me non è difficile, non lo è mai stato, per carattere come dici tu, e poi perchè a noi donne in generale viene più naturale esprimere i propri sentimenti ... e poi a me piace scrivere così come mi piace dipingere ... scrivere e fotografare è come dare penellate di parole e mi riesce al meglio se sono da sola, foto comprese ... senza nessuna pretesa di essere una scrittrice, una pittrice o una fotografa.
Ma una cosa te la devo dire, fa bene scrivere quello che uno si tiene dentro, magari in un diario che leggi solo tu, a volte si capiscono di più le proprie cose scrivendole, le vedi lì tutte in fila come se non fossero nemmeno tue e così capisci meglio che ti succede.
Non so se un pellegrinaggio è qualcosa che ti libera dai peccati, questo è un lungo discorso ma tu sei un "piccolo intelettuale" per cui, te lo scrivo in breve:
In greco la parola peccato vuole dire: "Mancare il bersaglio" ed è una definizione che mi piace ... io non credo nel "peccato" come ci viene spiegato (don Valerio chissà se è d'accordo?!) credo che nella vita tutta noi facciamo un cammino, un pellegrinaggio, la vita è un pellegrinaggio e, a volte, prendiamo sentieri sbagliati ma poi ce ne accorgiamo e cambiamo direzione per ritrovare quella giusta, o meglio, quella che speriamo che sia la via giusta ... non stiamo peccando, ci siamo solo sbagliati e Dio, che è molto più misericordioso e grande di noi, sa benissimo che i "suoi umani" sbagliano ma poi, prima o poi, capiscono di aver sbagliato ... di aver mancato il bersaglio ... il pellegrinaggio per me non serve a liberarci dai peccati, ma a capire meglio chi siamo attraverso la semplicità del camminare in mezzo alla natura, con gli amici, nella fatica, con poche esigenze se non: acqua e cibo, per poi gioire di regali come la piscina che in altri momenti non sarebbe sembrato neanche questo gran regalo oppure il volo di un aeroplanino di carta ... si diventa più riconoscenti e si impara a conoscerci più profondamente. Una persona che capisce bene chi è e si vuole bene per quello che è, è anche una che poi capisce gli altri e riesce a voler bene a gli altri molto di più.
Facciamo un esempio: Io ho scritto la guida, il percorso, uno potrebbe dire che quella è "la buona strada" ma poi, lungo di essa, uno si può perdere e magari, perdendosi, scoprire cose bellissime o incontrare persone che non avrebbe mai incontrato se non si fosse persa, o può persino trovare un'alternativa come avete fatto voi attraverso i rovi ... vi siete di sicuro inspinati ma è pure stato bello e, alla fine, il sentiero l'avete ritrovato e pure la mamma che aspettava con la cena e là c'era pure una magnifica piscina! Credo che la vita sia proprio così, rovi compresi, ed è una grande avventura piena di sorprese, a volte è facile, a volte non lo è ... ma c'è "la mamma e la piscina all'arrivo" e tante sorpese bellissime lungo il cammino.

Ultima domanda: qual' è stato il tuo primo pellegrinaggio e come mai ti è venuta la voglia di farlo?
A me è sempre piaciuto camminare in montagna, piaceva tanto anche alla mia mamma e al mio papà ... io ho perso il mio papà a 7 anni e, quando sono stata più grande, camminare in montagna era anche un modo per sentirlo vicino. Detto questo, forse il mio pellegrinaggio vero e proprio è stato da Londra a Canterbury 4 giorni sul sentiero degli antichi pellegrini medievali, l'ho fatto per sentirmi parte di una storia millenaria ... ma poi uno non sa mai veramente perchè si mette a fare un pellegrinaggio! Poi c'è stato il giro attorno al Kailash, la montagna sacra in Tibet, attorno a cui da 4000 anni gli uomini girano per fede (va a vedere in internet il Kailash è una montagna stupenda con una grande storia!), poi nel 2002 ho fatto gli 800 km del cammino di Santiago ... sono partita senza voler saper nulla in anticipo, l'ho fatto da sola d'inverno e, come vi raccontavo, tante cose importanti mi sono successe ... poi è stata la volta del "Cammino di Francesco" tutto per me che è poi divenuto la guida e poi ... ho camminato attorno al Sinai, sono andata a Monte Sant'Angelo 2 volte e poi a Gerusalemme ... e ora, fra meno di due mesi, camminerò in Francia da luogo a luogo di Maria Maddalena... Quando si è pellegrini lo si è per sempre.
Antonio Machado (link alla poesia/canzone) , un grande poeta spagnolo, una volta ha scritto una frase che è divenuta LA FRASE di tutti i pellegrini del mondo: "Pellegrino non c'è un cammino, il cammino si fa camminando!" E credo che si proprio così.
Va benissimo quello che hai scritto, così come è bellissimo quello che hanno scritto sia Francesco che la mamma ... quando uno è sincero va tutto benissimo e uno si esprime come sa e come è e non c'è nulla da tagliare, sarebbe come essere amico di una persona ma tagliargli un braccio perchè non ci piace ... non funziona.
Grazie carissimo Giovanni, grazie alla tua cara mamma e grazie al piccolo intenso Francesco! Un grande abbraccio a tutti voi,un bacino alle tue deliziose lentiggini,

vostra Angela

 
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